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Photogallery

Rolando Marini (Perugia, 1955)

si dedica alla fotografia dal 1975. Negli anni ’80 ha partecipato a concorsi fotografici nazionali con alcuni riconoscimenti, ma per oltre un decennio si è prevalentemente rivolto allo studio, al perfezionamento delle tecniche di stampa in camera oscura, al reportage e al paesaggio con approccio amatoriale. Nel frattempo, iniziava il percorso professionale di studioso della comunicazione, che lo ha condotto al ruolo di professore universitario in Sociologia dei processi culturali e comunicativi (attualmente all’Università per Stranieri di Perugia). Nel 2006 comincia a lavorare al progetto Scenari sul paesaggio urbano dei centri storici umbri, con il quale realizza una prima serie di mostre personali nel corso del 2009. Il progetto trova compimento nel volume Scenari. Vedute e scorci sui confini dell’ombra, pubblicato da Edimond nel 2009. Nel 2010 la sua indagine sul paesaggio dei centri storici e sul rapporto tra luce ed ombra prosegue con il progetto Città ideali – Ideal cities: il lavoro si rivolge alle città italiane e si precisa nelle scelte iconografiche e di stile. Nel 2011 comincia la collaborazione con Antonio Manta, uno dei più importanti stampatori italiani di Fine Art fotografica: le stampe curate dalla sua Bottega rispettano rigorosi criteri di durabilità, propri della conservazione museale, e sono realizzate su carta di cotone al cento per cento. Sono in tal senso certificate nel sito mondiale Epson Digigraphie. In tale nuova fase il lavoro fotografico di Marini si avvale della consulenza iconografica di Cristiana Palma – storica e critica della fotografia, e sua compagna nella vita – e, come detto, di Antonio Manta. Il lavoro intitolato Città ideali ha attraversato un lungo e variegato percorso di esposizioni in tutta Italia, dalla Sicilia alla Toscana, dalla Sardegna alle Marche. La mostra è stata sponsorizzata da Canson, azienda leader nel campo delle carte fotografiche per Fine Art, le carte effettivamente usate per la stampa della mostra stessa. Di particolare rilievo l’esposizione di Norcia (PG), all’inizio del 2012, con un allestimento che vede le opere fotografiche accostate ai reperti del museo civico-diocesano, quali statue e tele rinascimentali, tra cui le due Annunciazioni di Iacopo della Quercia e Luca della Robbia. Ancora nel 2012 Città ideali viene inserita come mostra personale nella IV edizione del Festarch (Festival Internazionale dell’Architettura), realizzato a Perugia sotto la direzione artistica di Stefano Boeri. Nel dicembre 2012 la mostra conquista uno spazio nella rivista Reflex, in corrispondenza dell’esposizione presso la Galleria Le Gru nel catanese, una delle più attive e importanti gallerie del mondo FIAF. Nell’aprile del 2014 ne parla la rivista Il fotografo in occasione dell’esposizione presso il Polo della fotografia di Genova. Nel luglio 2012 prende vita il progetto sul paesaggio dell’acqua, denominato Acque interiori. Oltre a proseguire e diversificare l’indagine sul paesaggio e sulla luce, il lavoro ha la peculiarità di essere realizzato con due distinte tecniche di post-produzione e di stampa: bianco-nero ad alto contrasto e colore su carta velina increspata (secondo una tecnica elaborata e messa a punto da Antonio Manta). Dal progetto è nato il volume Acque interiori (Edizioni BAM, 2012), con testi introduttivi di Cristiana Palma e di Sandro Iovine, direttore della rivista Il fotografo. Anche questo lavoro ha attraversato l’Italia (tra l’altro nella prestigiosa galleria Wave Photo Gallery di Brescia) ed è stato di recente esposto in Baviera, nell’ambito della Settimana Italiana realizzata a Grafelfing, vicino a Monaco (giugno 2015). Nel 2015 Rolando Marini porta a compimento due nuovi progetti fotografici, sempre in collaborazione con Antonio Manta. Il primo è Attraversamenti (in bianconero), che intende proseguire e approfondire il suo interesse per la luce come principale protagonista dell’espressione fotografica, andando a indagare i flussi di illuminazione che attraversano lo spazio urbano. La luce, con i suoi percorsi, disegna, conforma, distorce; e dà vita a sovrascritture e forme astratte. Il secondo è Approssimazioni, progetto sul reportage, realizzato in vari paesi europei e in Italia, dal 2010 al 2015. Non si tratta della riproposizione pedissequa del genere forse più diffuso e popolare nel campo fotografico; ma di una sua peculiare declinazione, basata sulla rilettura dei luoghi e dei momenti tramite un linguaggio ed uno stile che consegnano, di nuovo, alla luce il compito di svelare figure ed eventi. I soggetti e i loro gesti o movimenti sono portati al centro della scena fotografica come attori comprimari all’interno di un insieme. Un insieme che Marini propone come un contesto complesso, fatto di elementi materiali e immateriali, verso cui conduce il suo esercizio, appunto, di approssimazione: avvicinandovisi per comprenderlo e ricomporlo, ma anche lasciandolo parzialmente incompreso e quindi aperto, da rileggere e ripensare.